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Notizie | Dall'Ente

nuovo DPCM 3 novembre 2020

 

NUOVO  DPCM  

[misure valide dal 5 novembre al 3 dicembre]

È stato firmato il nuovo DPCM anti-Covid che sarà in vigore dal 5

novembre al 3 dicembre.

COPRIFUOCO

 coprifuoco anticipato dalle 22 alle 5, in tutta Italia, dal 5

novembre al 3 dicembre. Da quell’ora sarà vietata la circolazione

delle persone, salvo comprovati motivi.

 obbligo di autocertificazione per chi deve circolare dopo le 22

per motivi di lavoro, di salute o di estrema necessità;

SCUOLA

 - didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, tranne per

le attività di laboratorio;

-  didattica in presenza per elementari e medie con obbligo di

mascherina, tranne per i bambini sotto i 6 anni;

BAR RISTORANTI

- bar e ristoranti chiusi alle 18.00, ma con la possibilità di

restare aperti per il pranzo della domenica. Chiusi nelle zone rosse

e arancioni.

 - chiusura dei centri commerciali nelle giornate festive e

prefestive, tranne per i negozi di alimentari, supermercati,

farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole che si trovano al loro

interno;

ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA

 l’attività motoria, si potrà fare solo “in prossimità

della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza

di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di

dispositivi di protezione delle vie respiratorie;

 consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente

all’aperto e in forma individuale.

REGIONI:

 divisione dell’Italia in tre fasce (da verde a rosso) in base

ai parametri del contagio.

 Nelle Regioni in prima fascia, cioè quelle meno esposte sul

fronte degli ospedali e della diffusione del coronavirus,

gli studenti potranno andare a scuola in presenza fino alla terza

media (compresa).

- Didattica a distanza obbligatoria solo per le scuole superiori.

chiusura di bar e ristoranti alle 18 (ma con la possibilità di

restare aperti per il pranzo della domenica); sempre possibile

l’asporto.

 non è previsto uno stop generale alle mobilità tra le Regioni:

il divieto di ingresso e uscita vale solo per le Regioni in zona

arancione e rossa. Viene fortemente raccomandato di limitare i

movimenti alle attività essenziali (lavoro, studio, salute,

emergenze)

 - il coprifuoco nazionale è fissato alle 22.

 i sindaci possono chiudere strade e piazze anche per tutto il

giorno, non solo nelle fasce serali

i negozi restano aperti, idem parrucchieri, barbieri, estetisti

restano chiusi ancora parchi tematici, cinema, teatri, sale e

corner scommesse. Si aggiungono alle chiusure nazionali i musei e le

mostre.

- nessuna novità per lo sport, con l'ok che permane agli

- allenamenti di calcetto

- per le Messe e l'accesso ai luoghi di culto, restano validi i

Protocolli già in essere

 - chiusi gli impianti sciistici

 - i centri commerciali sono chiusi nel week-end.

 Nelle Regioni “a rischio alto” sulla base dei parametri di

contagio stabiliti dall’Iss, è prevista anche la serrata totale di

bar e ristoranti, oltre al divieto di “ogni spostamento con mezzi

di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di

residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

In particolare:

- divieto di entrata e di uscita dalla regione, sempre ad eccezione

dei motivi di salute, di lavoro o di estrema necessità, giustificati

con autocertificazione. Consentito lo spostamento da e verso la

scuola ed il rientro verso il domicilio o la residenza.

 divieto di qualsiasi spostamento dal proprio Comune di

residenza, di domicilio o di abitazione, tranne per i soliti motivi

(salute, lavoro, scuola, comprovata necessità o servizi non

usufruibili o non disponibili nel proprio municipio);

-  chiusura di tutte le attività di ristorazione, compresi bar,

gelaterie o pasticcerie, tranne per mense e catering. Consentita la

consegna a domicilio.

 nelle Regioni “a rischio massimo” (rosse):

- divieto di entrata e di uscita dalla regione;

- divieto di spostamento all’interno della regione, salvo che per

gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o

situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

- chiusura dei negozi di vendita al dettaglio, tranne alimentari,

supermercati, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole

chiusura di bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Consentita

la consegna a domicilio e, solo fino alle 22, la ristorazione

d’asporto;

- sospensione di tutte le attività sportive anche all’aperto.

- Consentita l’attività motoria individuale in prossimità della

propria abitazione mantenendo la distanza di almeno un metro dalle

altre persone e con l’obbligo di indossare la mascherina.

- Consentita anche l’attività sportiva esclusivamente individuale e

solo all’aperto

- didattica a distanza nelle scuole dalla seconda media in su.

- Restano, quindi, le attività didattiche in presenza nelle scuole

dell’infanzia, nelle elementari e nella prima media, con obbligo di

mascherina tranne per i bambini fino a 6 anni.

➡️ L’inserimento delle regioni in una o nell’altra fascia

verrà determinato in base all’andamento settimanale della

pandemia. I provvedimenti saranno validi per almeno 15 giorni nel

livello 4, cioè in quello di maggiore rischio.

➡️ Attenzione: il meccanismo è «semiautomatico», nel senso che

ogni Regione si collocherà in uno scenario («arancione» o

«rosso») in base a criteri oggettivi.

 - chiusura dei musei

-  chiusura dei corner di giochi e scommesse nei bar e nelle

tabaccherie;

 - sospensione delle prove preselettive e scritte dei concorsi

pubblici e privati e di quelle di abilitazione professionale, tranne

nei casi in cui «la valutazione dei candidati sia effettuata

esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica.

TRASPORTI.

-  tutti i mezzi del trasporto pubblico locale e di quello

ferroviario regionale torneranno a una capienza massima non superiore

al 50% (a eccezione degli scuolabus).

- forte raccomandazione di non utilizzare i mezzi di trasporto

pubblici o privati tranne che per lavoro, scuola o per motivi di

salute.

LAVORO

- smartworking, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore

privato.

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